Cremazioni, Cremazione tariffe a Palermo Società Funebre per la Cremazione di Palermo aumentano le tariffe.
Il ritocco, dagli attuali 461,43 a 471,15 euro, è valido per quest’anno e, salvo ulteriori sbalzi finanziari, anche per l’anno prossimo
PALERMO – Aumentano le tariffe delle cremazioni al cimitero di Santa Maria dei Rotoli, a Palermo. Con una delibera di giunta l’Amministrazione comunale ha rivisto verso l’alto la cifra necessaria per cremare i propri cari e conservarne o disperderne le ceneri all’interno del cimitero: si passa dagli attuali 461,43 euro a 468,35 euro. Nell’atto la decisione è giustificata in virtù dell’aumento “del tasso di inflazione programmato definito dal documento di programmazione economico-finanziaria approvato dal governo”. Il ritocco è valido per quest’anno e, salvo ulteriori sbalzi finanziari, anche per l’anno prossimo.
AUMENTO IMPOPOLARE – La misura è stata presa in vista della stesura del prossimo bilancio di previsione. Leggendo tra le righe della motivazioni, però, pare scorgersi la volontà di indirizzare altrove eventuali rimostranze contro un provvedimento che ad alcuni potrebbe apparire impopolare. L’aumento della tariffa, infatti, stona dinanzi alle frequenti criticità che da tempo caratterizzano in negativo l’impianto di Vergine Maria. Nel frattempo, in seguito alla rivoluzione della macchina amministrativa voluta dal sindaco Leoluca Orlando cambia il datore di lavoro del cimitero, ovvero il responsabile alla sicurezza dei lavoratori e alla trasparenza: una determinazione sindacale ha nominato Nicola Di Bartolomeo, capoarea di Edilizia Pubblica, Reti e Infrastrutture.
PROBLEMI DI SPAZIO – Il grattacapo principale ai Rotoli è l’atavica carenza di posti. Considerando nel complesso il sistema cimiteriale palermitano ne servirebbero almeno quattromila in più. Si era parlato di un nuovo camposanto da realizzare a Ciaculli con il project financing ma una parte del consiglio comunale vorrebbe sottoporre l’area a vincolo ambientale e spetterà al nuovo piano regolatore fornire una risposta. Nel frattempo basterebbe recuperare alla fruizione pubblica la zona del cimitero resa inagibile nel lontano 2007 dal crollo di alcuni massi da Monte Pellegrino: si dovrebbe mettere in sicurezza il costone roccioso sovrastante liberando circa 800 posti ma i lavori non sono ancora partiti. Importo complessivo: circa sei milioni di euro per almeno due anni di cantiere. Il dirigente ai Servizi Cimiteriali nonché capo di gabinetto di Palazzo delle Aquile, Gabriele Marchese, ha trovato un modo ingegnoso ma inevitabilmente macchinoso per ovviare all’assenza di spazio: la “sosta” momentanea per un anno o due delle salme nei loculi privati mediante una semplice notifica ai proprietari. Nonostante il provvedimento del capo di gabinetto la giacenza media in deposito oscilla fra le 70 e le 100 bare, con una decina di giorni di attesa per bara.
FORNO MALANDATO – Anche il sistema delle cremazioni funziona a singhiozzo: il forno, l’unico della Sicilia (oltre lo Stretto il più vicino è in Campania), è vetusto e malandato e si guasta due o tre volte al mese. Da tempo Marchese ne richiede uno nuovo dotato non di una bensì di tre camere di combustione: se ne riparlerà al prossimo Piano Triennale delle Opere Pubbliche. Nell’attesa ha chiesto all’Amg, come ha confermato il presidente Emilio Arcuri durante la conferenza di metà mandato, di effettuare un preventivo per la conversione del forno attuale da gasolio a metano, così da risparmiare sui costi. Attualmente ai Rotoli si effettuano due cremazioni al giorno.